Al fine di dare una dimostrazione diretta del modello, abbiamo realizzato un video dimostrativo dell’unità. Di seguito riportiamo le fotografie ad alta risoluzione, ed alcuni dettagli tecnici.
https://www.youtube.com/watch?v=OlLoYOrpIhs
Struttura, heatpipes e superficie dissipante
La struttura fa parte della classica tipologia a singola torre di raffreddamento, costituita da un unico corpo dissipante attraversato da tre heatpipes a contatto diretto di prima generazione, con motivo funzionale classico ad “U” e ben distribuite nel radiatore. Analizzando sommariamente il design del radiatore stesso, notiamo che al centro è presente il classico foro orizzontale con una rientranza tipica di una buona parte dei modelli in commercio (necessaria per migliorare il profilo di ventilazione interno in associazione alla zona morta di ventilazione, derivante dal diametro elevato del motore). La larghezza del dissipatore è contenuta. Il feeling iniziale nonostante il ridottissimo prezzo di acquisto è, stranamente, molto buono. Il confezionamento in fustellati di polietilene espanso certamente aiuta. Lo spessore delle alette e la spaziatura sono nella media.
La scudatura finale delle heatpipes non è nichelata ma si attesta comunque su livelli elevati. Sarà in grado di gestire CPU potenti ma non con overclock elevati, sia per il diametro della ventola, sia per la ridotta superficie dissipante. Avendolo testato anche su una CPU dai 95W di TDP, si è però comportato in maniera esemplare.
Base di contatto
La base risulta essere perfettamente planare, non lappata a specchio per via della presenza delle tre heatpipes a contatto diretto HDT menzionate precedentemente. Il contatto sarà ottimo, anche se sarebbe stato possibile aumentarne il numero a 4 e adottare un design migliorato, senza spaziature interne, al fine di massimizzare il contatto con le heatpipes.
NOTA QUALITA’ BASE: una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi.
Ecco una fotografia generica del dissipatore nella sua completezza:
Vi mostriamo le fotografie di quella che reputiamo un’ottima stesura della pasta termica, questa è la modalità`di applicazione che consigliamo di utilizzare. Data la presenza di heatpipes a contatto diretto consigliamo di applicare un sottile strato di pasta termoconduttiva anche sulla base del dissipatore stesso, al fine di colmare i gap tra le heatpipes e la base.