ASUS ROG R9 280X Matrix Platinum: analisi in dettaglio
Vi proponiamo un breve video unboxing della scheda oggetto della recensione odierna, ci scusiamo per la scarsa luce, ma le condizioni climatiche di quel giorno non erano delle migliori. Comunque ci stiamo attrezzando in modo da rendere i video migliori. Stay tuned.
http://www.youtube.com/watch?v=R7R7YFVkx-k
Una volta estratta la scheda dal polistirolo espanso, usato per proteggerla, notiamo immediatamente le sue generose dimensioni e il suo peso cospicuo, infatti arriva ad 1,4 kg di peso. Adesso passiamo all’analisi dettagliata della scheda. Partiamo con l’analizzare il dissipatore che equipaggia questo peso massimo. Il dissipatore è composta da un radiatore in alluminio al quale sono collegate 5 heatpipes in rame, che hanno il compito di trasferire il calore dalla GPU alle lamelle in alluminio. Per dissipare il calore trasportato dalle heatpipes alle lamelle; questo dissipatore da 3 slot è fornito di 2 ventole da 95mm termoregolate. Sono ventole molto efficaci in quanto, occupando 3 slot, ASUS ha potuto implementare ventole più spesse che comportano una maggiore portata d’aria e pressione. La struttura portante delle ventole non è in plastica, come si trova per le schede concorrenti, ma è in alluminio e rende questo prodotto molto solido al tatto. A coprire questa struttura in metallo è presente una plastica di colore nero, decorata al centro da ornamenti di colore rosso e dal logo ROG. Sul lato della copertura in plastica troviamo il logo ASUS e il LED Matrix, che cambia colore in base al carico di lavoro della GPU.
Girando la scheda mettiamo in risalto il backplate in alluminio spazzolato che accompagna questa scheda ROG. Questo backplate, oltre a riportare il logo ASUS e il nome Matrix, possiede dei fori per consentire un minimo passaggio dell’aria tra PCB e backplate. Oltre ad avere il compito di proteggere la scheda, il backplate è molto importante in quanto da un aiuto al circuito stampato per sostenere l’enorme peso del dissipatore ed inoltre aiuta a raffreddare le zone retrostanti di GPU e VRM. Sulle viti posteriori non è posto nessun bollino di garanzia, quindi possiamo cambiare pasta termica o sistema di dissipazione senza il rischio di perdere la garanzia, a differenza di quanto visto per l’ASUS R9 270X DirectCU II TOP recensita ultimamente. L’alimentazione di questa scheda è affidata a due connettori PCI-E da 8-pin, i quali presentano due LED posti inferiormente che si illumineranno di verde quando la scheda sarà alimentata correttamente. I due connettori da 8-pin sono necessari per fornire i quasi 300 W che richiede questa VGA e fornire abbastanza potenza in overclock.
Togliendo backplate e dissipatore, mettiamo a nudo la componentistica della Matrix Platinum. L’alimentazione della GPU è affidata a 20 fasi VRM DIGI+ (regolatore voltaggio digitale), di cui 16 dedicate per il chip e 4 dedicate alle memorie, il tutto viene dissipato da un ampio dissipatore in alluminio che ricopre per intero la scheda. Attorno al chip trovano alloggio i 3GB di VRAM di cui è dotata questa scheda, i quali sono prodotti da Hynix. A destra del PCB troviamo 4 pulsanti che erano presenti anche sulla HD 7970 Matrix. Il primo bottone partendo dall’alto è il pulsante Turbo Fan che ci permette tramite il suo azionamento di spingere le ventole al 100% senza usare software. Gli altri pulsanti sono quelli che hanno il compito di effettuare un overclock manuale della scheda, infatti con il pulsante (+) alziamo il clock core mentre con i pulsante (-) lo abbassiamo. Se dovessimo compiere qualche errore ci basterebbe effettuare un clear CMOS tramite il bottone Safe Mode. Il grado di OC verrà segnalato da dei LED posti vicino i pulsanti. Posteriormente troviamo punti di misurazione dei voltaggi e punti di saldatura per effettuare modifiche hardware. Oltre ai v-check point e ai punti di saldatura troviamo altri contatti che ci permettono, tramite l’uso dei cavetti Hotwire presenti in bundle, di modificare alcune impostazioni per l’overclock estremo. Questi alloggiamenti sono compatibile solo con schede madri che supportano la funzione Hotwire, come la Rampage 4 Extreme, e ciò ci permetterà di modificare i voltaggi senza compiere saldature sul PCB.
Per quanto riguarda le uscite video abbiamo: 4 Display Port , 1 porta DVI Dual Link e 1 porta DVI Single Link.
Ovviamente la scheda video supporta la tecnologia CrossFire ma, date le sue dimensioni, tale tecnologia può essere utilizzata solo collegando il bridge in dotazione (o comunque uno più lungo), mentre per il triple CrossFire saranno necessari una scheda madre e un case dalle dimensioni altrettanto generose. Vicino ai connettori CrossFire è inoltre presente uno switch che permette la scelta del BIOS da utilizzare.